La nebbia nell'Uomo

La nebbia nell’uomo.

Non si fa in tempo a soffocare l’anima tra le bombe di un campo di battaglia che il cuore si stringe al frastuono di un’altra città polverizzata.

Viviamo nella nebbia stando attenti a quello che ci sta intorno ma non vediamo bene e ci accorgiamo solo di quello che è più vicino, nello spazio, nel tempo.

Eppure abbiamo eretto monumenti, abbiamo reso i campi di battaglia musei a cielo aperto, abbiamo scritto, narrato e parlato. Dovevamo guardare lontano, dal presente nel futuro, ricordare per non sbagliare.

Ma dimentichiamo e lo facciamo sempre più velocemente, la nebbia si infittisce.

Io però, voglio ricordare e allora vado alla ricerca dei campi di battaglia, in quelle trincee ed in quei tunnel scovo i graffiti incisi dai soldati, immaginando le loro storie e loro vite.

Apro un libro ed incomincio a leggere.

“Un’intera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d’amore

Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita”

( G. Ungaretti )

 

Ieri come oggi. Oggi come domani.

La nebbia si fa fitta e ci costringe a guardare vicino.

Ma noi dobbiamo ricordare e imparare a riconoscere gli errori nonostante tutto, nonostante la nebbia, la nebbia nell’uomo.

 

Didascalia generale sulla serie fotografica:

Le foto sono scattate in Friuli Venezia Giulia nell’estate del 2023 in vari loghi della regione dove le testimonianze della Grande Guerra sono ancora ben visibili ed aperte a tutti.

Trincee, monumenti, sacrari, bunker e tunnel fanno parte delle linee italiane ed austroungariche ed i graffiti sono testimonianza della vita dei soldati; alcuni leggibili altri meno. In uno di questi è rappresentato l’assalto di un battaglione verso la cima del Monte Ragogna sul Tagliamento, nell’altro il nome del corpo del Genio in una trincea sulla Sella Nevea; in altri si vedono, forme, date e altre scritte ormai poco comprensibili.

Nella serie, Il Sacrario Militare di Redipuglia: una immensa struttura a gradoni in cui riposano le salme dei caduti ( 39.800 caduti riconosciuti e 60.000 ignoti ). Alla base del monumento rimane parte di un trincea corazzata dalle cui feritoie e possibile vedere il Sacrario ed in cui a migliaia sono morti a causa delle pallottole, l’artiglieria e il Gas. In ultimo i bunker sotto la postazione di artiglieria sul colle di Osoppo.

A seguire, fotografie del monte San Michele, delle sue trincee e del suo bunker di artiglieria; sempre sullo stesso monte l’entrata del bunker austro-ungherese antecedente la conquista italiana; Ara Pacis Mundi di Medea, a memoria di tutte le guerre e delle sue atrocità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Post comment